Risvolti inaspettati sull’attentato presso il mercatino di Natale a Berlino. Ricercato un tunisino di 24 anni, soggiornato in Italia per diversi anni.
Il suo nome è Anis Amri, nato nel Dicembre del 1992, arrivato in Sicilia circa 7 anni fa, ha trascorso 4 anni in carcere a Palermo perché sospettato di aver appiccato fuoco in una scuola.
Conosciuto dalle autorità tedesche per le sue idee estremiste e potenzialmente pericolose, aveva ricevuto un ordine di espulsione mai messo in pratica.
After #attack on #Breitscheidplatz search for suspect Anis A. now in progress. https://t.co/wmCev54snI#WirSindBerlin
— Polizei Berlin Einsatz (@PolizeiBerlin_E) December 21, 2016
I sospetti ricadono sull’uomo poiché all’interno della cabina guida del camion sono state trovate tracce del suo DNA ed i suoi documenti.
Si suppone che abbia litigato con l’uomo polacco trovato morto.
Gli Uffici di investigazione criminale hanno posto una taglia da 100.000 euro a chiunque riuscisse a trovarlo. Le autorità mettono in guardia dicendo che potrebbe essere pericoloso e armato.
Le parole del fratello
Durante questi anni aveva mantenuto contatti con il fratello che intervistato afferma:
“I ask him to turn himself into the police. If it is proved that he is involved, we dissociate ourselves from it”.
Quanto riportato nel New York Times trasmette lo stupore del fratello dell’indagato In altre interviste, infatti, quest’ultimo dichiara di ritenersi lontano dalle idee islamiche estremiste e di respingerle. E afferma che Anis si sarebbe potuto avvicinare all’estremismo durante la sua permanenza nel carcere di Palermo:
“Anis may have been radicalized in prison in Italy”.
Attualmente, il ragazzo tunisino è ricercato per essere interrogato e non per una incriminazione diretta.
Gli effetti degli attentati
Gli effetti degli attentati si percepiscono nei comportamenti quotidiani delle persone.
Ieri i passeggeri di un aereo della Delta Airlines hanno deciso di far scendere un noto Youtuber americano, Adam Saleh, di origine islamica.
Il ragazzo che doveva volare da Londra a New York, parlava in arabo con il suo amico e al telefono con sua madre, prima di partire.
Dopo ore di interrogatorio è stato dimostrato che il ragazzo non simpatizzava in alcun modo con l’estremismo islamico e che, al contrario, sensibilizzava i suoi follower contro il fenomeno.
Le indagini proseguono e continuano gli interrogatori a uomini vicini al presunto attentatore che ha causato ben 12 morti.
Vittima dell’attentato anche una ragazza italiana
Purtroppo anche una ragazza italiana, Fabrizia Di Lorenzo, di 31 anni è stata una vittima dell’attentato a Berlino. Arrivato da pochi minuti, il riconoscimento da parte della madre e del fratello che si sono subito recati verso la capitale tedesca. Da qualche minuto lo ha confermato, anche, il Ministro degli Affari Esteri, Angelino Alfano.
Retweet di Fabrizia Di Lorenzo, lo scorso 11 Gennaio.
Hauptstrasse 155, Berlin, where David Bowie lived. #Bowie #Berlin pic.twitter.com/ZuEaNYYIyu
— I ♥ Berlin (@I_love_Berlin) January 11, 2016