Civita è una frazione del comune di Bagnoregio, un piccolissimo centro dove il tempo sembra essersi fermato.
Civita: la città che muore
Bonaventura Tecchi, in periodo non sospetto aveva denominato Civita la “Città che muore”. Un destino, forse già scritto considerando che ad oggi il colle tufaceo in cui sorge è minato alla base, sia dalla continua erosione di due torrentelli che scorrono nelle valli sottostanti, sia dalle piogge e dal vento. Per anni Civita è stata considerata quasi un borgo fantasma. Oggi è collegata alla sorella Bagnoregio da un sottilissimo e lunghissimo ponte. Civita è accessibile solo a piedi. La “Città che muore” è divenuta con il tempo un vero e proprio interesse turistico. Sono molti, infatti, i turisti che la visitano da tutto il mondo. Grazie all’alto afflusso di turisti, anche stranieri, che portano vitalità nell’antico borgo Civita si sta piano piano “risvegliando”. Sono tanti gli spunti d’interesse dell’antico borgo.
Panorami meravigliosi e bellezza del paesaggio sono certamente i punti di forza di Civita, ma a colpire maggiormente è l’atmosfera che si respira del borgo. Civita di Bagnoregio appare quasi come un museo. Un luogo dove il tempo si è fermato. Per questo Civita viene definita come un villaggio tardo-medievale rimasto immutato nel tempo, unico nel suo genere in Italia.
Il borgo è iscritto all’associazione de I borghi più belli d’Italia. Per la sua atmosfera suggestiva è stato più volte utilizzato come set cinematografico. Inoltre quest’anno Civita di Bagnoregio è stata candidata a Patrimonio Unesco.
Se ci si trova in vacanza vicino Civita di Bagnoregio e si vuole dedicare un po’ di tempo al relax si può andare nella vicina Viterbo, divenuta famosa per le sue Terme.
Le Terme dei Papi
Perché vengo chiamate così?
Le Terme sono così chiamate perché in epoca medievale furono una meta privilegiata di molti pontefici. A partire dal 1235 con Papa Gregorio IX le Terme divennero meta papale. Solo con l’intervento del terzo pontefice, però, le terme presero il nome “dei Papi”. Papa Niccolò V nel 1450 fece costruire uno splendido palazzo, in modo da potervi soggiornare in caso di necessità. La costruzione venne chiamata “Bagno dei Papi”.
Artisti, poeti e le Terme
Artisti e poeti nel tempo hanno lasciato testimonianze sulle Terme dei Papi, fra tutti Dante e Michelangelo. Dante Alighieri ricorda più volte il Bullicame, sorgente di acqua sulfurea calda, che si trova appena fuori Viterbo. In particolare nel XIV canto dell’Inferno: “Quale del Bulicame esce ruscello che parton poi tra lor le peccatrici tal per la rena giù sen giva quello …”. Michelangelo Buonarroti, invece, rimase talmente tanto colpito dalla bellezza delle Terme che fece due disegni a penna. Attualmente i disegni si trovano presso il Museo di Vicar de Lille in Francia.
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