Quali sono gli effetti della tecnologia e delle connessioni ad internet?
L’Istituto Nazionale di Statistica, in un’analisi avente come oggetto di studio le ‘connessioni mobile tramite rete di telefonia’ ha individuato un trend in forte crescita per il periodo interessato tra il 2005 e il 2016. Come si evince dal grafico in basso, l’indagine rivela che le connessioni con rete mobile registrano crescite esponenziali.
Il tempo dedicato navigando sullo smartphone o da PC è nettamente in aumento.
Le connessioni al web presentano un incremento evidente anche attraverso accessi ad Internet da casa. Quali sono gli effetti provocati dalla tecnologia sulla vita di tutti i giorni?
Gli effetti della tecnologia sul nostro comportamento
Uno tra i comportamenti più “lamentato” da tutti è la cosiddetta “tecninferenza”, una crasi tra “tech”+“interferenza”, cioè l’interruzione della tecnologia nelle nostre attività quotidiane. Secondo uno studio del 2014, gli smartphone sono fonti di disturbo. Contrariamente a cosa si è sempre pensato, chi esegue più attività non le realizza meglio di altri, il multi-tasking online, infatti, riduce l’abilità del cervello di filtrare le interferenze.
Ciò, inoltre, causa maggiore difficoltà di memorizzazione dei dati.
Quest’altro fenomeno è conosciuto come “effetto google“: è stato notato dai ricercatori che la facilità con la quale si raggiungono le informazioni provoca una diminuzione della memoria: una correlazione tra i due fenomeni che determina la dipendenza di una variabile dall’altra. Gli studiosi hanno, inoltre, notato che siamo più propensi a ricordare le informazioni che non pensiamo di poter ritrovare su Internet.
Un altro esempio è la “sindrome della vibrazione fantasma”, studiata già dal 2007 da due professori dell’Alliant International University, un campus californiano. Sempre di più si ha la sensazione che squilla o vibra il telefono ma in realtà non succede. In uno studio l’89% di persone hanno dichiarato di averlo percepito. Un fenomeno curioso che non ha ancora chiare risposte, si pensa che il cervello riceva uno stimolo dall’esterno e che venga tradotto in maniera sbagliata.
Un ultimo effetto buffo è costituito dalla “nomofobia“: “no-mobile Phobia”, cioè la sensazione di panico che si prova quando si è lontani dal telefono.
Infine, i social media rilascino dopamina, una sostanza che ci provoca benessere. Un gruppo di scienziati, infatti, attraverso la risonanza magnetica, ha scoperto che i “centri celebrali della ricompensa” sono più attivi quando le persone parlano del proprio punto di vista, rispetto a quando ascoltano gli altri [Vedi: cosa influenza la viralità di una notizia.]
Indagini hanno svelato che il 30-40% delle conversazioni fate-to-face riguardano esperienze proprie, diversamente dall’80% di comunicazione sui social che è auto-centrata e fomentata dai follower. Secondo voi, quest’ultimo fenomeno, che effetti potrà provocare?