Dopo il polverone, di qualche giorno fa, sulle fake news, si torna a parlare della veridicità delle notizie sul web. Proprio da qualche ora, infatti, è nato il comitato nazionale per la cybersicurezza. A capo del comitato nazionale, Roberto Baldoni, direttore del Laboratorio nazionale di cybersecurity del Cini, Consorzio interuniversitario nazionale per l’informatica. Il comitato nazionale nasce da un accordo firmato tra il Cini e il Consiglio nazionale delle ricerche: il primo mette in campo 300 ricercatori delle 44 università consorziate, il secondo mette a disposizione 100 esperti attraverso il DITET.
Obiettivo primario del Comitato nazionale sarà quello di far navigare sul web solo notizie vere che riguarderanno il territorio italiano, forgiando personalità che possano stabilire una corretta veridicità delle fonti.
L’appello della Boldrini e il ddc, prima della costituzione del comitato nazionale
A pagare le conseguenze delle fake news sono stati tutti coloro ai quali la diffusione di notizie false hanno arrecato gravi ingiurie, per non parlare della popolazione che ha rischiato più volte di “prendere per buone” notizie che, effettivamente, di vero avessero poco. L’Italia inizia ad investire, infatti, su un terreno apparentemente nuovo, che urge di regolamentazioni. Qualche giorno fa, infatti, è stato proposto in Senato un decreto che penalizza con la reclusione chi si rendesse “responsabile di campagne d’odio contro individui” o “volte a minare il processo democratico”. Testo definito dall’opposizione come “norma bavaglio”.
Settimane prima era intervenuta anche la presidente della Camera, Laura Boldrini lanciando un appello contro le bufale sul web, #BastaBufale.
Le misure preventive
Pioniera la Germania che, in vista delle elezioni nazionali e reduce dall’esperienza americana della Clinton, ha pensato di introdurre una nuova legge: prevedendo multe fino a 500mila euro alle aziende che, operando nel settore dei social media, non avessero provveduto a rimuovere una notizia falsa entro le 24 ore dalla segnalazione.
In proposito, anche in America, ma da un’idea italiana, è nato un programma ( Hoaxy) per difendere l’attendibilità della ricerca scientifica. Il presupposto è quello di tracciare il percorso delle fake news, per arrivare alla fonte. Inserendo una parola chiave si ottengono vari articoli attinenti alla keyword inserita e l’eventuale veridicità della fonte, mostrando anche le ripercussioni sul web e il numero delle condivisioni nei social.
E’ evidente che ormai il web è diventato portatore e fondatore di diverse economie, l’intervento nazionale sembra, dunque, essere una cura al pericolo… ma non sarebbe meglio prevenire il problema costituendo un Network di sole notizie vere?
Ciò in cui crediamo, dalla redazione, con la diffusione di WhereApp, è la costituzione di una rete salda di notizie vere che viaggino alla portata di tutti. Miriamo alla creazione di un network costituito dai soli Mittenti Certificati: coloro la cui fonte è sicuramente vera.